Il chiostro della nostra scuola si fa “spazio educativo” con le voci, i passi, i gesti delle studentesse e gli studenti impegnati con la forma più complessa di arte: il teatro. Si riempie delle loro tensioni di giovani debuttanti, delle incertezze e delle paure che man mano lasciano il passo alla sicurezza, all’autocontrollo, alla consapevolezza di sé.
Comincia lo spettacolo….. Stupore, amore, meraviglia, sgomento si affacciano sulla scena, catturano lo spettatore e lo innalzano alle vette della conoscenza e della riflessione. Che sia catarsi, straniamento la mente è sollecitata dalle emozioni a riflettere, a tradurre in elaborazione logica la confusa ebbrezza dei sentimenti.
Si risentano i puristi a sentir parlare di catarsi a proposito di commedia! ci penseranno i ragazzi ad accompagnarci con grazia dal riso per le situazioni comiche al sorriso un po’ amaro di chi riflette sull’eterno ritorno della natura dell’ uomo, uguale a se stessa pur nel fluire del tempo storico.
Questo è il teatro: porta sulla scena, ingrandita ed amplificata, la nostra dimensione umana, che sta oltre le culture, le ideologie, le visioni parziali. Il teatro con le sue maschere smaschera l’essenza autentica dell’uomo, la sua fragilità. E’stimolo insuperabile alla meditazione sull’incredibile magia della vita e dei suoi imperscrutabili percorsi.
Il teatro è incontro: si incontrano i nostri studenti con i loro diversi temperamenti, si armonizzano le culture, si stemperano le ideologie. Il teatro è confronto: riconoscere l’altro, accettare le differenze, dare spazio alle pluralità. Il teatro è ascolto: del pubblico silenzioso, dell’autore che ha dato voce all’animo umano, degli attori che sanno ascoltare e rappresentare il testo andando oltre le parole.
E’ per questo che Il teatro, l’arte hanno bisogno del respiro dei giovani, dell’entusiasmo degli studenti.
A loro i nostri ringraziamenti
Teresa Farina
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