"Caro Professore,
ricordo come fosse ieri il giorno in cui una mano forte e sicura mi toccò la spalla nei corridoi dell’università. Nel voltarmi di scatto incrociai uno sguardo fermo in un volto che trasmetteva calma e mitezza. Guardandomi negli occhi mi chiese se avessi smarrito la rotta ed io, timidamente, Le risposi ‘’Si, in effetti, l’ho smarrita’’. Così Le raccontai delle mie origini sorrentine, dell’Istituto Nautico frequentato con passione nonostante i pregiudizi dovuti al fatto che fossi una donna ed infine dei miei timori in merito alla scelta universitaria. E ricordo, Professore, che parlavo con Lei, che per me allora era uno ‘’sconosciuto’’, con la confidenza con la quale avrei parlato a mio padre. Soltanto dopo, realizzai che quello sconosciuto era Lei, il professore Aldo Moro, politico di grande spessore ma uomo sensibile e dalla forte umanità, sempre in ascolto dei deboli ma fermo con i potenti, capace di suscitare ammirazione e fascino con ogni suo discorso, sostenitore della parità dei sessi, difensore dei diritti umani, avversario della pena di morte e dell’ergastolo, convinto assertore dell’identità tra Istituzioni e cittadini ... e fu grazie a Lei, il timone della mia nave, che spiegai le vele al vento e presi in mano la bussola della mia vita trovando la rotta per raggiungere il tanto desiderato “porto sicuro”. Ha lasciato nel mio Cuore un segno indelebile ... chissà che un giorno avrò l’onore e il piacere di incontrarla nuovamente in un posto migliore"
Sara Cangiano